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Storia

L’atto di nascita data 1862, quando  il patrimonio e le competenze territoriali dell’allora Camera Provinciale di Commercio ed Industria di Como vengono suddivisi fra tre nuovi enti istituiti con il decreto regio n. 930: Como, Varese, Lecco.

La competenza territoriale di quella che assume il nome di Camera di Commercio ed Arti di Varese si estende a 160 comuni. Restano però escluse le zone di Saronno, Busto Arsizio e Gallarate.

Il primo Consiglio Camerale, che inizia l’attività il 2 gennaio 1863, è composto da nomi prestigiosi, rimasti indelebili nella storia dell’economia varesina: Luigi Molina, facoltoso imprenditore proprietario di una cartiera in Valle Olona, è il primo presidente; l’ingegnere Paolo Borghi, titolare del cotonificio omonimo di Varano Borghi, è nominato vicepresidente. Sede provvisoria è lo studio del presidente Molina, in Contrada del Carrobbio 228; dopo due mesi si trasferisce in alcuni locali messi a disposizione dalla Giunta Comunale.

L’Esposizione Agricolo-Industriale del 1871

<<I Membri chiamati a comporla, si confortano della fiducia ad essi testimoniata, e s’augurano e sperano di non demeritarla in avvenire>> con queste parole, contenute nel manifesto di costituzione, si apre la “Rassegna Mensile della Camera di Commercio ed Arti del Circondario di Varese” pubblicata a partire dal 27 aprile 1863 per migliorare le comunicazioni con il circondario che, anche a causa della mancanza di giornali locali (La Prealpina nascerà nel 1888), erano lente e difficoltose.

In un’economia ancora a prevalenza agricola, si sostiene anche la nascente industria: seta, cotone e carta. Tra le prime iniziative, si segnala l’Esposizione Agricolo-Industriale del 23 settembre 1871, svoltasi a Varese.

Difficoltà seguite all’unificazione italiana, dazi austriaci, arretratezza e crisi di settore rendono peraltro ristretto lo spazio d’intervento della Camera. L’obiettivo di incentivare i progressi tecnologici con pubblicazioni e suggerimenti pratici, oltre che migliorando le sovrastrutture viarie, rimane comunque vivo. In particolare, ci si concentra sui temi della circolazione delle merci e delle persone: acquistando obbligazioni a nome del Comune, viene appoggiata apertamente la costruzione della ferrovia Varese-Gallarate, portata a termine, in breve tempo, il 5 agosto 1865.

Nel 1872 l’impegno è per la realizzazione della ferrovia “del Gottardo”: una commissione di operatori economici nominata dalla Camera di Varese si rivela determinante per la scelta del tracciato di collegamento con il Canton Ticino “Sesto Calende-Pino”, risultato vincente sull’alternativa “Como-Chiasso-Locarno”.

Sono del periodo 1877-‘88, sotto la presidenza Limido, la proposta di prolungamento fino a Varese della ferrovia Milano-Saronno e la petizione alla Camera dei Deputati per la costruzione di una ferrovia Como-Varese-Laveno, che resterà in funzione tra il 1884 e il 1966.

Ecco la Prima Autostrada Italiana

La legge del 20 marzo 1910 riforma le Camere di Commercio ed Arti che, con la denominazione “Camere di Commercio ed Industria”, assumono, tra l’altro, il compito di tenere il Registro delle Imprese. Il cambiamento testimonia l’evoluzione dell’imprenditorialità verso dimensioni più grandi e, anche per Varese, il passaggio da una mentalità prevalentemente agricola a una capitalistica e industriale.

E’ dell’inizio degli anni Venti il progetto dell’autostrada Milano-Laghi, la prima in Italia, inaugurata nel 1924.

Nello stesso anno, in seguito all’avvento del regime fascista, anche le Camere di Commercio ed Industria subiscono una riorganizzazione: i Consigli Camerali vengono sciolti. A Varese il presidente Pietro Marzoli viene nominato commissario governativo. Un decreto del 1927 istituisce poi i Consigli Provinciali dell’Economia, presieduti dai prefetti delle province.

L’anno 1927 per Varese vuol dire soprattutto “diventar provincia” e includere Busto Arsizio, Saronno e Gallarate.

E’ un’ epoca di fermento anche edilizio: l’intera piazza Montegrappa e il Palazzo Provinciale delle Corporazioni - costruito tra il 1937 e il 1938 su progetto dell’architetto Mario Loreti, con la collaborazione dell’architetto Edoardo Flumiani - testimoniano ancor oggi dello stile architettonico fascista. All’interno dell’edificio, attuale sede della Camera di Commercio, sono artisticamente importanti gli affreschi del salone d’onore, Sala Campiotti: opere eseguite da Giuseppe Montanari e raffiguranti le varie espressioni del lavoro.

Tra il 1930 e il 1935 la Camera contribuisce, nel settore primario, allo sviluppo del florovivaismo: la Mostra Provinciale dell’ortoflorofrutticultura del settembre 1934 è un  successo che varca i confini provinciali.

Nel DopoGuerra Subito Grande Attenzione alla Promozione

Nel 1944, a guerra non ancora finita, la caduta del fascismo porta con sé la soppressione dei Consigli e degli Uffici Provinciali dell’Economia e la ricostituzione degli enti camerali con il nuovo nome di “Camera di Commercio Industria e Agricoltura” (l’aggiunta della voce “Artigianato” è del 1966).

L’attività è subito intensa, soprattutto sul versante promozionale. Dal 1954 al ‘73 vengono realizzate le “Giornate Avicole Internazionali”: rassegne espositive e convegni scientifici a partecipazione europea e americana introducono il consumo di carni alternative, migliorano gli allevamenti e razionalizzano il commercio dei prodotti.

Proprio per organizzare mostre e convegni, nel 1961 si acquista Villa Ponti con il vicino parco di Biumo Superiore e, nel 1963, l’adiacente Villa Napoleonica: l’intero complesso costituisce l’attuale Centro Congressi, uno dei più qualificati a livello europeo. Per renderlo ancor più funzionale, la Camera di Commercio sta lavorando al progetto di un albergo: un concorso di idee lanciato nel 2005 ha riscosso notevole successo con il coinvolgimento di studi d’architettura di tutta Italia.

Tra le altre iniziative degli anni Sessanta, di grande rilievo anche l’attività svolta al Centro Esposizioni di Castellanza, gestito a partire dalla metà degli anni Ottanta dall’azienda speciale Promovarese, che si occupa anche del Centro Congressi “Ville Ponti”. Dopo aver a lungo ospitato rassegne di rilievo internazionale, soprattutto legate al mondo tessile, nel 2002 la struttura di Castellanza viene sostituita dal modernissimo Centro Espositivo Polifunzionale “Malpensafiere”, realizzato dalla Camera di Commercio su un terreno messo a disposizione dal Comune di Busto Arsizio lungo la superstrada per Malpensa. Con i suoi tre padiglioni e i 75mila metri quadrati è l’area espositiva più vicina in Europa a un aeroporto internazionale. 

Nascono le Aziende Speciali

Nel 1994 si costituisce anche l’azienda speciale Formas, che si occupa di formazione e assistenza allo sviluppo locale.

Intanto la riforma del dicembre 1993 ridefinisce le funzioni delle Camere di Commercio confermandone peraltro il ruolo di centri di riferimento e impulso per l’economia locale.

Tra le più recenti e numerose iniziative di promozione si colloca la presentazione nel 2004 del nuovo marchio per l’offerta turistica “Varese Land of Tourism”, realizzato nell’ambito del Protocollo d’Intesa con la Provincia

E’ del 2005 infine il restyling del logo camerale, selezionato tra più di duecento proposte: un moderno segno distintivo, facilmente e immediatamente riconoscibile.

Sempre al Servizio delle Imprese

La denominazione e le competenze dell’ente sono cambiate più volte nel corso degli anni. Sono invece rimasti uguali l’impegno e la serietà con cui la Camera di Commercio si pone al servizio delle 66mila imprese attive che arricchiscono l’economia locale. Oggi più che mai il nostro ente, in stretta collaborazione con le varie associazioni di categoria e le altre istituzioni locali, è impegnato per lo sviluppo del Sistema Varese.

Info

Segreteria Presidenza e Direzione
tel. 0332 295132
Ultimo aggiornamento venerdì 25 febbraio 2022
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