Valli Verbano: Focus Economia
Se il manifatturiero cala, tiene il settore turistico, nonostante l’allerta sanitaria
Se il turismo tiene, nonostante gli effetti dell’allerta sanitaria, il settore manifatturiero frena. È a due facce la fotografia delle Valli del Verbano che emerge dall’analisi svolta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio. Ufficio che ha suddiviso il territorio provinciale in dodici aree omogenee per caratteristiche socio-economiche, oggetto di studio.
Dopo il primo report, dedicato alla città capoluogo, è stato ora pubblicato l’approfondimento sulla zona che coincide con il territorio della Comunità montana Valli del Verbano: trenta comuni, per un totale di 62.034 abitanti a fine 2020.
«Un territorio di grande bellezza ambientale – sottolinea il presidente di Camera di Commercio, Fabio Lunghi –, adatto per vivere esperienze all’insegna dell’“active& green”, che richiamano turisti provenienti soprattutto dal Nord Europa». Le presenze sono cresciute nell’ultimo decennio, favorite da un mercato della “seconda casa” cui si sono rivolti in particolare gli stranieri. Il manifatturiero, a suo tempo caratterizzato dalle industrie meccaniche e tessili, si è invece ridimensionato, a causa anche di vincoli infrastrutturali che limitano l’accesso alla zona. «Inoltre – riprende Lunghi –, l’attrattività del mercato del lavoro ticinese ha depauperato le imprese locali di competenze, riversatesi oltre confine con la forte crescita del frontalierato».
Di contro, la vicinanza con la Svizzera richiama il turismo leisure e, soprattutto, degli acquisti. Si è così sviluppato il commercio ed è in crescita il settore dei servizi alla persona, anche socio-assistenziali. Di nicchia ma a elevata qualità l’agricoltura, con la Formaggella del Luinese che è il primo formaggio D.O.P. italiano prodotto con il 100% di latte di capra. Luino rappresenta, poi, un importante crocevia di passaggio del trasporto internazionale di merci su ferro.
Entrando nel dettaglio dell’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica, disponibile sul portale www.osserva-varese.it, nelle Valli del Verbano sono operative 4.107 unità locali d’impresa, il 6,3% di un totale provinciale pari a 65.264. Nell’ultimo quinquennio si però è assistito a una progressiva riduzione: ora sono il 5% in meno rispetto al 2014. Di pari passo, sebbene in misura inferiore, è diminuito il numero degli addetti (-1,8%).
A prevalere è il terziario, dove agisce il 66% delle unità locali, incluso il commercio (25%), in linea con la media provinciale. È invece più alto il peso dei servizi di alloggio e ristorazione, con 1.437 addetti: sono il 12,3% dell’occupazione contro l’8% della media in provincia di Varese. Anche l’agricoltura presenta valori più alti rispetto al resto del territorio: il peso degli addetti risulta tre volte superiore al dato provinciale.
Uno degli aspetti più rilevanti è che la zona delle Valli del Verbano, sul piano turistico, è quella che ha subito di meno l’impatto dell’allerta sanitaria: se i dati provinciali hanno evidenziato nel 2020 un calo del 65% degli arrivi e del 59% delle presenze rispetto all’anno precedente, qui la diminuzione si è fermata rispettivamente al 44% e al 40%. Soprattutto durante l’estate, le 484 strutture tra alberghiere ed extra con le loro 1.500 camere hanno recuperato una buona porzione di turismo nazionale e, in particolare, lombardo. Lo scorso anno i livelli di agosto, ma ancora di più da settembre in poi, non sono stati dissimili da quelli del 2019.