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Costi di mediazione: attiva la piattaforma per il credito d'imposta
È ora attiva la piattaforma per richiedere i crediti d’imposta riconosciuti dalla riforma Cartabia (d.lgs. 149/2022): online sul sito del Ministero della Giustizia, è accessibile tramite Spid, Carta nazionale dei servizi (Cns) o Carta di identità elettronica (Cie).
Le istanze per i crediti d'imposta dovranno essere inserite entro il 31 marzo 2024 per le procedure iniziate dopo il 30 giugno 2023 e concluse entro fine anno.
Per la mediazione sono previsti crediti d’imposta fino a 600 euro (o 300 se non si raggiunge l’accordo) a copertura dei costi dell'organismo di mediazione. Qualora la mediazione sia attuata nelle materie obbligatorie (diritti reali, locazione, comodato, condominio, divisione e successioni ereditarie, affitto di azienda, diffamazione a mezzo stampa, contratti di somministrazione, assicurativi, bancari e finanziari, patti di famiglia, risarcimento danni da responsabilità medica e sanitaria, associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete, società di persone e subfornitura) nell’importo rientrano anche le spese legali fino a un massimo di 600 euro, somma che si aggiunge al credito di imposta per le indennità di mediazione versate all’organismo.
Il massimale annuo del credito è di 2.400 euro per le persone fisiche, mentre per le persone giuridiche il limite annuo è stabilito in 24mila euro. In caso di mediazione disposta dal Giudice l’importo convertibile in credito d’imposta può arrivare a 518 euro, a copertura del contributo unificato versato per il giudizio estinto con l’accordo.
Sempre nelle materie obbligatorie e in caso di mediazione demandata dal Giudice, la piattaforma potrà essere utilizzata anche dagli avvocati che hanno assistito le parti ammesse al patrocinio a spese dello Stato.